E invece l’archeologia ci ha dimostrato che, come i templi greci erano colorati, così anche le sculture avevano occhi, labbra, capelli ottenuti con inserzioni di materiali diversi e con sottili effetti cromatici.
Cinzia Tesio
L’albero della vita, tagliato e senza radici, superstite alla secolarizzazione,
sorregge un esile sostegno di cemento su cui poggia il globo. La Terra anch’essa martirizzata, intarsiata di elementi plastici e metallici, è attraversata da fori divenuti canali, arrivano al centro della stessa.
Lì ci sono gli umani, rifugio di ricordi, aggrappati a speranze fragili di interiorità.
Ruvido e levigato, gli ossimori che caratterizzano l’impronta materialistico-spirituale dell’operazione artistica di Nazareno De Santis.
Coglie e attinge importanti impulsi guida.
Addentrarsi nel profondo seguendo tragitti che portano all’essenza dell’essere umano.